In occasione del 50° anniversario della morte di György Lukács (4 giugno 1971 – 4 giugno 2021) si terrà il prossimo 4 giugno presso la libreria “Todo modo”, sita in via Bellegra, 46 – Roma (zona Centocelle), un incontro al quale sono invitate e invitati quante e quanti vorranno esprimere un punto di vista, un pensiero oppure un semplice ricordo del filosofo.
L’incontro è pensato come momento di riflessione collettiva intorno al pensiero e all’opera, oltre che alla vita, di uno dei massimi pensatori del secolo scorso, purtroppo quasi del tutto sconosciuto nel nostro Paese. Per questo non ci saranno coordinatrici e coordinatori ma chi vorrà potrà liberamente parlare, per non più di dieci minuti, a briglia completamente sciolta.
Sarà disponibile, per chi vorrà, il volume Lukács chi? Dicono di lui, edito da Bordeaux, Roma. Il format dell’incontro ricalcherà il metodo seguito per la composizione del testo: una raccolta di voci di intellettuali, allieve ed allievi del filosofo, che, nel corso del tempo, hanno espresso il loro parere sull’opera di Lukács. Il volume, inoltre, propone una testimonianza inedita di Zoltán Mosóczi, nipote del filosofo.
Per chi vorrà, l’appuntamento è alle 18,30 di venerdì 4 giugno presso la libreria “Todo modo”.
Per chi vorrà seguire l’evento da remoto sarà predisposta una diretta sulla pagina Facebook Libreria Todomodo Roma
Puoi trovare qui la locandina dell’iniziativa.
György Lukács, nato György Bernát Löwinger (Budapest, 13 aprile 1885 – Budapest, 4 giugno 1971) è stato un filosofo, sociologo, politologo, storico della letteratura e critico letterario ungherese.
Il suo pensiero, sulla scorta della riscoperta e rivalutazione del pensiero giovanile di Marx, si è posto nell’orbita di una radicale riformulazione in chiave anti-dogmaticistica ed umanistica della teoria marxista, contribuendo in maniera rilevante, tramite un’originale riproposizione della dialettica hegeliana, allo sviluppo metodologico del materialismo dialettico ed al concetto stesso di alienazione dell’uomo secondo il pensiero marxiano – andando così a generare l’inedito paradigma sociologico della reificazione -, ed esercitando di conseguenza, soprattutto con il suo Storia e coscienza di classe (1923), una profonda influenza sullo sviluppo del pensiero, tra gli altri, degli esistenzialisti francesi e degli studiosi della cosiddetta Scuola di Francoforte. In ambito politologico, si distinse inoltre per la sua formalizzazione teoretica della prassi leninista.
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