Le braccianti e i braccianti lavorano e vivono in condizioni disumane che non possono più essere tollerate ed accettate. La consapevolezza pubblica e l’indignazione della Comunità – per i turni di lavoro massacranti, le paghe misere e le condizioni di vita dei braccianti – devono tramontare in azioni concrete e risolutive. Ecco perché siamo inesorabilmente giunti al bivio della storia che richiede una netta e chiara presa di posizione. La filiera agricola, dai semi alla forchetta, è comandata da Giganti del Cibo, la GDO, che schiacciano sotto lo stesso rullo compressore le contadine e contadini, le lavoratrici e i lavoratori braccianti, autisti, facchini, magazzinieri, commessi, rider e tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che portano avanti la filiera del Cibo col sudore della fronte.
Oggi, il disumanizzante processo di lavoro, con i suoi infortuni e caduti sul lavoro, è quasi equiparabile alla vergognose condizioni socio-lavorative di milioni di persone dell’inizio dello scorso secolo. Oggi, nell’era dell’economia digitale, le stesse miserie vengono vissute da milioni di persone, costrette alla precarietà esistenziale e all’invisibilità asfissiante, nell’indifferenza della politica troppo distratta e molto succube del potere economico avido.
Oggi, è giunta l’ora di parteggiare decidendo da che parte stare: o con la dignità del lavoro o con la dittatura dei giganti del cibo e degli algoritmi.


Scioperiamo il 18 maggio a Roma per chiedere di:

1. Riformare radicalmente la filiera agroalimentare, con l’introduzione della Patente del cibo, per poter porre fine allo strapotere dei Giganti del Cibo e per contrastare in modo efficiente ogni forma di sfruttamento e di caporalato (compreso quello dei colletti bianchi) alfine di garantire un Cibo eticamente sano a tutte e a tutti;

2. Ottenere uguale lavoro e uguale salario;

3. Rilasciare un permesso di soggiorno per motivi di salute, convertibile in lavoro, per fare emergere tutti gli esseri umani costretti nell’invisibilità;

4. Garantire una equa distribuzione dei finanziamenti europei della Politica Agricola Comune (PAC) con condizionalità vincolate al rispetto dei diritti socio-lavorativi;

5. Prevedere l’accesso ai vaccini per tutte le persone invisibili colpite dalla disuguaglianza vaccinale;

6. Sostenere con un reddito tutte le persone invisibili e abbandonate dal Decreto Sostegno del Governo Draghi.

Uniamoci, affinché emergano i diritti e non l’indifferenza.

Ringraziamo ancora una volta il fratello e compagno Mauro Biani per essersi schierato a sostegno delle/dei braccianti donandoci questa opera in sostegno dello sciopero della Lega Braccianti del 18 maggio a Piazza Montecitorio – Roma. Sarà una giornata di lotta anche per tutte le persone schiacciate dal peso dell’invisibilità.

Grazie per ogni centesimo donato in sostegno a questo processo di lotta:

?www.gofundme.com/legabraccianti

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