Riceviamo dal compagno Carlo di Cicco un ricordo personale del compagno Aldo che ci ha lasciato da poco e ci uniamo al dolore dei tanti compagni che lo conoscevano.
Aldo se n’è andato. Chi era Aldo? Un amico, un compagno. Con lui ho parlato tanto. Era innamorato di Cuba. Io spesso gli dicevo, non c’è lì il paradiso, in quel mondo, non in Venezuela, nemmeno in Russia. Non c’è il in questo mondo, nemmeno nel mondo capitalistico, con un’ America sempre pronta a sparare, ad imporre le sue regole, a dirci che la libertà è solo il loro modo di vivere… Una libertà fatta di guerre, di violenza, di sopraffazione. Quante guerre dopo la caduta del muro di Berlino. Aldo scriveva sul manifesto, era un giornalista, un intellettuale, sincero, onesto. Aldo era compagno. L’ho conosciuto a Testaccio, nei primi anni 80, fondai con lui il comitato per la pace, l’esplosione di un grande movimento pacifista che ricordo con nostalgia. La morte di Berlinguer che presagiva un futuro nero per il nostro partito. Poi diventai segretario della sezione Testaccio. Lui mi fu accanto. Vedevo morire i nostri sogni di un mondo libero. Poi venne la Bolognina, il voltafaccia di molti compagni, una svolta che non ho mai capito, condiviso. Né Rifondazione comunista mi appassionava. Nasceva con i vizi che presagivano il fallimento. Lasciai la politica per molti anni, ero deluso. Ma nella delusione ricordo sempre dei grandi compagni, con cui sempre avevo piacere di parlare. Uno dei principali era Aldo, Aldo Garzia, un compagno semplice con cui era sempre piacevole parlare. Eravamo in tanti l’altro giorno a ricordarlo a rammentare le tue passioni. Ciao Aldo, il tuo segretario.
Foto in evidenza tratta dal profilo Facebook di Aldo Garzia