Pubblichiamo la nota scritta da Guido Liguori, Presidente della International Gramsci Society (Igs), in merito a quanto avvenuto nella mattinata del 27 aprile al Cimitero acattolico durante la consueta cerimonia in ricordo di Antonio Gramsci. A seguire la poesia di Pasolini dedicata alla bandiera rossa alcuni versi della quale comparivano sulla bandiera, oggetto dell’intervento della direttrice del cimitero, portata da una cittadina che partecipava all’iniziativa.

27 aprile 2025 al Cimitero acattolico di Roma

Come ogni anno da molti anni oggi, 27 aprile, la Igs Italia ha promosso la manifestazione “Portiamo un fiore rosso sulla tomba di Gramsci”. Durante la cerimonia, a cui hanno preso parte decine di cittadine e cittadini, oltre a moltissime iscritte e moltissimi iscritti alla nostra Associazione, la nuova direttrice del Cimitero acattolico, Yvonne A. Mazurek, ha contestato la opportunità di una bandiera rossa (tra l’altro senza simboli di partito, senza nemmeno una falce e martello) presente tra il pubblico. Ne è nato un “dibattito”, a più riprese, tra i presenti e la direttrice; è stato ricordato alla stessa il significato di quella bandiera rossa, sia per Antonio Gramsci e per tutti coloro per i quali si è battuto fino alle estreme conseguenze, sia per la stessa democrazia italiana nata dalla Resistenza. Pur restando il confronto assolutamente civile, la signora Mazurek ha mantenuto i suoi convincimenti e noi i nostri. Che intendiamo ancora ribadire: negare la liceità di una bandiera rossa in occasione della commemorazione della morte di Gramsci rientra nel quadro di un revisionismo storico inaccettabile, a cui continueremo a opporci.
La Igs Italia non porta bandiere e non ha mai invitato a farlo. Ma non ci si dovrebbe meravigliare se domani, nel caso perdurassero tali atteggiamenti di incomprensibile chiusura verso la storia di Antonio Gramsci e di chi lo ricorda e lo onora, nel caso continuasse un incomprensibile ostracismo verso la storia delle classi lavoratrici e del movimento antifascista, fossero molte di più le bandiere rosse che si stringeranno intorno alla tomba del grande pensatore sardo. Le bandiere rosse non si censurano, esse sono in Italia bandiere di libertà. 

Alla bandiera rossa

Per chi conosce solo il tuo colore, bandiera rossa,
tu devi realmente esistere, perché lui esista:
chi era coperto di croste è coperto di piaghe,
il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese, il calabrese africano,
l’analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa,
sta per non conoscerti più, neanche coi sensi:
tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie,
ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.

Pier Paolo Pasolini

 La religione del mio tempo, 1961, Garzanti

Crediti immagini: apertura Eugène Laermans, Un soir de grève, This file is licensed under the Creative Commons Attribution 3.0 Unported license, fonte wikimedia commons; immagine ritagliata per ragioni tecniche; nel testo, la tomba di Antonio Gramsci, fonte Parliamo di Socialismo

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