L’associazione Parliamo di Socialismo aderisce alla iniziativa on-line “Stralciare l’art. 6 del Disegno di Legge sulla Concorrenza” in programma il 10 febbraio alle ore 21, organizzato dal Comitato Acqua Pubblica Torino (il link per partecipare alla riunione lo trovate alla fine dell’articolo).
La nostra associazione ha già presentato un documento (Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto), inviandolo a tutti i consiglieri comunali e circoscrizionali della nostra città di Roma e chiedendo loro di prendere posizione sul d.d.l. Concorrenza e ricordando che:
– l’Art. 6 interviene direttamente sul ruolo dei Comuni e sulla gestione dei servizi pubblici locali, ed in particolare:
* ponendo la materia dei servizi pubblici nell’ambito della competenza esclusiva statale di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera p della Costituzione (par. a)
* definendo, nell’ambito delle forme di gestione dei servizi pubblici locali, la modalità dell’autoproduzione da parte dei Comuni come pesantemente condizionata da una serie di adempimenti stringenti nel metodo e nel merito, rendendola di fatto residuale rispetto all’affidamento con gara (par. f-g-h-i)
* incentivando, attraverso premialità, il modello “multiutility” di gestione aggregata dei servizi pubblici locali;
considerato che
– sulla materia della gestione dei servizi pubblici locali, il 12-13 giugno 2011 si è svolto un referendum, attraverso il quale la maggioranza assoluta del popolo italiano si è pronunciata contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali e per la sottrazione degli stessi, a partire dall’acqua, alle dinamiche di profitto. E’ quindi questo un disegno di legge che ci riporta indietro di dieci anni quando proprio con le Norme abrogate da quel referendum, proposte dal Ministro Andrea Ronchi ex missino, si voleva favorire la svendita dei beni comuni e la privatizzazione di tutti i servizi pubblici di rilevanza economica. Si cerca di nuovo di umiliare le scelte democratiche e la volontà popolare PER FAVORIRE LE PRIVATIZZAZIONI DEI SERVIZI perché questa Norma non riguarda solo l’acqua ma anche, e non è poco ne è meno rilevante, la gestione dei Rifiuti urbani. La stessa definizione di servizi pubblici di rilevanza economica è fuorviante perché questi sono servizi essenziali che riguardano il benessere, anzi la sopravvivenza, delle persone, andrebbero rinominati e definiti come “servizi pubblici del benessere e dell’ambiente”.
Il ministro degli Esteri Di Maio, che nel 2011 innalzava la bandiera dell’ambientalismo ed esultava per la vittoria a quel referendum, oggi candida l’Italia al Forum mondiale dell’acqua del 2024, nel silenzio generale della politica e della stampa. Ben sapendo che il Forum è una iniziativa del Consiglio mondiale dell’acqua, organismo privato, che racchiude le principali multinazionali del settore. Per questo siamo convinti che questa sia una imprescindibile battaglia di civiltà per fermare, oggi, una deriva verso la gestione dei servizi pubblici completamente subordinata al profitto, e per riaffermare come principio umanitario per il futuro quanto stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che “riconosce l’accesso all’acqua potabile pulita, sicura e igienica un diritto umano essenziale per il pieno godimento della vita e degli altri diritti umani” (Dichiarazione A/64/L63).
Parliamo di Socialismo
Link alla pagina dell’evento sul sito del comitato
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