Riteniamo opportuno dare visibilità e fornire tutto il nostro appoggio a quanto avvenuto stamattina al Teatro Globe di Villa Borghese e alle rivendicazioni di questi lavoratori. La diretta streaming dell’evento è stata resa disponibile sulla loro pagina Facebook
“Stamattina un gruppo di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura ha occupato il Teatro Globe a Villa Borghese. Dopo più di un anno dal blocco degli spettacoli dal vivo chiedono una riforma strutturale del settore.
“Non vogliamo una riapertura senza sicurezza, che ci faccia ripiombare in un mondo del lavoro ancora più incerto e privo di garanzie. Riapriamo questo spazio a tutte le precarie, a tutti gli sfruttati, per riappropriarci di un tempo di confronto e autoformazione”
Tutto si è svolto nel rispetto delle disposizioni sanitarie, tutte e tutti le/gli occupanti si sono sottoposti a tampone.”
Quello che segue il profilo del gruppo di lavoratori che appare sul sito di “Emergenza Continua”
Siamo tecnici, impiegati e artisti, siamo scenografi, musicisti e attori, siamo drammaturghi, maschere, facchini, siamo i lavoratori dei teatri, dei service, delle compagnie.
Dal 23 Febbraio siamo a casa senza percepire alcun reddito e senza sapere se e quando ricominceremo a lavorare.
Siamo stati tra i primi a perdere il lavoro in conseguenza della crisi sanitaria e ora insieme a centinaia di migliaia di precari ci troviamo senza stipendio.
Le assurde condizioni di precarietà in cui da sempre siamo costretti a vivere e l’assenza di tutele non permettono alla grande maggioranza di noi di accedere alle misure di sostegno previste dal governo.
E’ necessario da subito un REDDITO DI CONTINUITA’, universale per tutte e tutti, per far fronte a questa emergenza senza precedenti.
Serve lo stop al pagamento di affitti e bollette, per dare una risposta immediata a chi ha perso la possibilità di lavorare.
E’ necessario che tutti i lavoratori dipendenti, anche intermittenti, possano accedere alla cassa integrazione in deroga.
E’ necessario bloccare i licenziamenti per almeno 2 anni, come è necessario garantire il rinnovo dei contratti per i prossimi 2 anni a tutti gli stagionali e agli scritturati.
Non facciamo ricadere la crisi sui più deboli, sui lavoratori con meno tutele. Su tutti coloro che grazie alle politiche sul lavoro degli ultimi decenni, sono costretti a lavorare in una zona grigia non regolamentata e senza diritti.