Nell’immane travaglio che tutti ci colpisce e sconvolge, nella sofferenza e nel dolore matura nel popolo una nuova coscienza, fecondata nel sangue dei nostri fratelli migliori, temprata nell’asprezza di una lotta crudele. Con giudizio implacabile saranno travolti uomini e istituti responsabili di un passato di ignominia e di vergogna, di corruzione e brutalità. Ed una nuova vita sorgerà nella quale il popolo che vive del proprio lavoro: operai, contadini, artigiani, impiegati, professionisti ecc., il popolo che più ha sofferto e sacrificato sarà finalmente padrone del proprio destino. In un così profondo processo di trasformazione sociale o nazionale la classe operaia ha un suo compito ed una sua funzione da compiere. IN STRETTA ALLEANZA CON TUTTE LE FORZE POPOLARI ESSA DEVE COSTITUIRE L’AVANGUARDIA DI UNA COALIZIONE NELLA QUALE APPORTERA’ TUTTA LA SUA ENERGIA, E IL SUO SLANCIO RIVOLUZIONARIO, IL SUO SPIRITO DI LOTTA, DI DISCIPLINA E DI SACRIFICIO. Dal Manifesto del P.C. al popolo italiano
Dalla IV pagina dell’Unità in edizione clandestina romana del 26 ottobre 1943
Un patrimonio indispensabile per la storia del movimento operaio, della resistenza e della democrazia italiana
Venerdì scorso, 31 marzo, su iniziativa del gruppo cultura, un gruppo di compagne e compagni della nostra associazione ha visitato la sede della Fondazione Gramsci in Roma.
Siamo stati accolti con grande calore e disponibilità dai compagni che gestiscono la biblioteca, Dario Massimi, e l’archivio, Giovanna Bosman.
Non solo ci hanno descritto in maniera precisa e dettagliata la storia della Fondazione, che ha attraversato la seconda metà del Novecento raccogliendo documenti e libri, ma ci hanno illustrato l’organizzazione e l’ampiezza dei libri e dei documenti conservati estraendo alcuni esempi che testimoniano la varietà e l’importanza dei materiali conservati.
Ad esempio, sono stati versati nell’archivio della fondazione tutto l’archivio del Partito Comunista Italiano, i lavori degli Organismi dirigenti centrali e anche di alcune federazioni, tutto l’archivio fotografico del PCI, archivi privati di molti dirigenti, moltissimi esemplari di opuscoli di propaganda del PCI, la stampa clandestina, l’editoria “grigia” del partito, oltre, ovviamente all’archivio di Antonio Gramsci (cui da sempre è intitolata la fondazione nelle sue mutate denominazioni).
La compagna Bosman ha rivelato, con legittimo orgoglio, che il PCI è l’unico Partito italiano di cui si sono conservati integralmente gli archivi.
Il campo di intervento non si limita ai documenti e alla letteratura più propriamente “politici” e quindi presso la fondazione sono conservati gli archivi di Sibilla Aleramo, Luigi Squarzina, Piero Tosi, Luchino Visconti.
La fondazione ha, inoltre, svolto un’opera immane di catalogazione dei documenti e dei libri conservati, gran parte del catalogo è consultabile sul portale della fondazione stessa (il link alla fine della pagina, come al solito).
Particolarmente completo è il portale archivi della resistenza dove ci sono moltissimi documenti già digitalizzati.
In questo momento in cui sono di moda il revisionismo e la riscrittura della storia da parte di governi e media è particolarmente importante, non solo per gli studiosi, un accesso diffuso a quelle che, a buon diritto, debbono definirsi “fonti” in termini rigorosamente scientifici.
Gli orari di apertura della sede romana nonché le modalità di accesso sono completamente descritte sul portale della Fondazione (vedi in fondo).
Link al Portale della Fondazione Gramsci
Foto Parliamo di socialismo