Altri cinque morti sul lavoro, nel Veneto è deceduto sul posto di lavoro uno dei due operai caduti all’interno di una cisterna nella cantina Ca’ di Rajo a San Polo di Piave, un morto e un ferito grave è il bilancio di un incidente a bordo di una nave della compagnia Caronte & Tourist, un operaio che stava lavorando al rifacimento del manto stradale sulla pista dell’aeroporto Marconi di Bologna è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta, deceduto in un incidente sul lavoro avvenuto ad Arzano, un operaio dal tetto del capannone da un’altezza di circa 10 metri, a Napoli è morto sul lavoro un operaio dell’Asia, l’azienda comunale di igiene urbana.
Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 1.015 lavoratori di cui 666 sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi, dati dell’Osservatorio Nazionale di Bologna Morti sul Lavoro([1]). Una cadenza di morti sul lavoro impressionante, sicurezza inesistente, controlli inesistenti. Un sistema sempre più violento che sacrifica la vita umana elusivamente per il profitto e questo nonostante i fondi date alle imprese. Non servono piani speciali o simili, serve solamente che la sicurezza deve entrare nei luoghi di lavoro e soprattutto deve essere rispettata e accertata e controllata la sua efficienza. E’ ancora viva l’immagine di Luana D’Orazio morta a Prato perché la macchina tessile non era stata messa in sicurezza, come la drammatica morte dei 7 operai della Thyssen-Krupp di Torino. La semplice protesta si è rivelata del tutto inutile. È indispensabile una forza di sinistra che difenda lavoratori e mondo del lavoro, che non ha niente a che vedere con il “mercato” del lavoro, i lavoratori non sono quote che si possono vendere o comprare in borsa.
Vicino a questo il dramma dei migranti e capita che trovi una donna in stato interessante al settimo mese e suo figlio di otto anni che non mangiano da quattro giorni e stanno male letteralmente per la fame. Drammi su drammi dovunque ti giri, gente che dorme sulle panchine, che fa la fila a lato dei super mercati, vicino ai cassonetti dei rifiuti dove lasciano la merce scaduta o in scadenza, persone con patologie psichiatriche abbandonate a se stesse con le loro famiglie, un sistema sanitario massacrato da continui tagli.
Si deve e dobbiamo continuare a lottare, resistere e cambiare, contro un sistema oramai al collasso, che tutela solo una minoranza che continua ad arricchirsi senza limiti.
[1] Link all’Osservatorio Nazionale di Bologna Morti sul Lavoro
Immagine in evidenza tratta da Flickr – Commons, Men working on locomotives in railway workshops, November 1941, Railway series, Ray Olsen, from glass negative, ON 388/Box 022/Item 074, State Library of New South Wales, Licenza PD