Sabato 15 maggio 2021, dalle 16:00 alle 21:00, in Piazza dell’Esquilino, Roma – Presidio con la Comunità Palestinese di Roma e del Lazio
Come avrete visto, vi è una risposta in quasi tutte le città italiane a sostegno della Palestina e del diritto internazionale violato da Israele, con l’occupazione militare, l’apartheid, la colonizzazione del territorio, con i soprusi quotidiani e il tentativo in atto di liberare la Palestina dai suoi abitanti nativi.
La rivolta di Gerusalemme, della Cisgiordania, dei Palestinesi cittadini israeliani, non è una rivolta solo per salvare un luogo sacro dell’Islam, ma una rivolta contro il furto di terra, di acqua, di case, contro la crescita immane dei coloni che ogni giorno diventano sempre più fondamentalisti e nazionalisti.
I razzi di Hamas e della Jihad islamica, oltre ad essere contrari alla legalità internazionale, non aiutano certo a far capire all’opinione pubblica la tragedia e l’ingiustizia che il popolo palestinese subisce vivendo sotto occupazione militare da ormai 54 anni. Una tragedia che inizia nei primi anni del secolo scorso per arrivare alla Nakba, la catastrofe, con le centinaia di migliaia di profughi e i più di 500 villaggi palestinesi distrutti dal nascente Stato di Israele. Ma Gaza e la sua popolazione pagano il prezzo con le loro vite e subiscono un assedio e un embargo che fa vergogna al mondo intero.
Profanare una sinagoga in Israele fa inorridire tutti noi che abbiamo la lotta contro l’antisemitismo nel nostro DNA, ma perché per i media è normale che esercito e polizia israeliana entrino nella Moschea di Al Aqsa tirando granate, picchiando e arrestando fedeli in preghiera? O perché passa nel silenzio dei media che i Cristiani di Gaza e Cisgiordania non possano liberamente recarsi al Santo Sepolcro o che, come avvenne nel 2002 durante l’assedio della Chiesa della Natività a Betlemme, si spari sulla statua della Madonna.
La stampa italiana, a parte rare eccezioni, non racconta i fatti, non va alle cause, si fa intimorire dalle pressioni e dai ricatti che vengono ogni volta fatti nei confronti dei giornalisti.
La pace è necessaria per tutti i due popoli, bisogna salvare la Palestina dalla colonizzazione affinché i Palestinesi possano autodeterminarsi e salvare Israele dalla sua autodistruzione. Basta ascoltare i discorsi del primo ministro e dei molti ministri che vivono nelle colonie (illegali) nei territori occupati palestinesi: non solo usano parole razziste, ma dicono apertamente che i Palestinesi (arabi) se ne devono andare.
Vi chiedo perciò di partecipare alle manifestazioni che vi sono in questi giorni, o esprimere un messaggio di solidarietà chiedendo che la legalità internazionale, i diritti umani, e le risoluzioni ONU siano applicate e rispettate da Israele. Gerusalemme capitale condivisa.